Plain Vanilla.

Plain Vanilla: honeyymilk via Pinterest
La vaniglia è il mio grande amore, ossessione continuamente affinata, mai completamente appagata. E’ stata il mio ponte per la nicchia, la scia di briciole gourmand che ho seguito affascinata dal potere del profumo e dalla scoperta. L’ho rinnegata con il cuore rotto come una bulletta insicura rinuncia all’amica delle elementari per integrarmi con il pubblico niche per poi ritrovarla ancora più zuccherina, alla faccia di ogni snobismo.
Mi è sembrata la nota giusta con cui inaugurare questa rubrica: basics, colonne portanti troppo fondamentali per essere sparpagliate in ossessioni del mese e preferiti.
La mia lista in realtà sarebbe infinita quindi ho pensato di partire scegliendone una per ogni possibile interpretazione. Dire che è stato difficile è un eufemismo, difatti non finisce qui.
pura
Indult
Partiamo appunto dalle basi. Se chiedi qual è LA vaniglia gourmand a qualsiasi appassionato ti risponderà: Tihota di Indult. illuminandosi, magari, o a fatica, dipende dalle fazioni; c’è chi la reputa perfetta nella sua purezza e chi la trova troppo costosa per quello che è: han ragione entrambi ma pazienza. Avete presente l’effluvio ricco, denso, dorato ed avvolgente che immaginate al sentire la parola “vaniglia”? ecco, è lei.
morbida
Van Cleef & Arpels
Ora, questa è la mia alternativa preferita a Tihota; ha tutta le sfaccettature di una vaniglia gourmand come Dio comanda ma si arricchisce, si addensa di cacao lattiginoso e mandorla che l’accompagnano senza sovrastarla, come venature al cioccolato di un cremosissimo gelato alla crema di quelle di qualità, che non si sa come ha dentro dodici tuorli d’uovo ma scende lieve . Pro tip: rimane sui golf, quindi quando ne indossi uno al mattino, sei metereopatic*, fuori è già grigio e non ci stai pensando, è come un improvviso abbraccio confortante.
leggera:
Xerjoff
Una delle mie preferite perché pur rimanendo in territorio commestibile si alleggerisce, facendosi accompagnare per mano in testa da un agrume che dovrebbe essere arancia ma che a me sembra quasi scorza di limone dolce dentro inpalpabil biscottini, magari delle lingue di gatto. Man mano si evolve e lo fa come piroettando, tra uno swirl al caramello ed una nuvola di gelsomini. Potrebbe essere addosso a Claudia Cardinale nel gattopardo (quando si morde il labbro) come su una ragazza di oggi in abitino giallo a fiori Realization par. il punto è che vi farà flirtare senza che ve ne rendiate conto.
imperscrutabile:
Serge Lutens
Questa lista in un certo senso ha un’ordine: se fosse una sfumatura di colore colore qui staremmo iniziando a scurirci, andando verso il torbido. Un Bois Vanille è, per me, la perfetta via di mezzo tra dolcezza e mistero. Parte anche fin troppo dolce anzi, con un inusuale cocco invernale zuccherato dal benzoino in testa direi più fascinoso che commestibile, per poi quasi subito iniziare a imbrunirsi, tra un’ombra di liquirizia ed un filo di fumo legnoso. Quella che si dipinge è una vaniglia scura ma soffice, e assolutamente ammaliante.
Grown-up:
Mona Di Orio
Abbiamo giocato con la vaniglia commestibile, è tempo di crescere. Un po’ come passare dai cocktail fruttati ad un buon rum (c’è un tempo giusto per ognuno) e difatti: alcolica, calda, dritta e piena, ci sarebbero tante note assieme come il sandalo ed una fava tonka bella rotonda ma per me ci sono solo loro, il baccello crudo di vaniglia ed il rum invecchiato, che si attorcigliano elegantemente formando una trama che sulla pelle diventa ricca e sfaccettata come taffettà color oro su una dama di compagnia (think: Asia Argento in Marie Antoinette).
pericolosa:
Atelier Des Ors
La sfumatura di colore qui è quasi nera ormai, con la vaniglia al rum di prima abbiamo fatto degli shottini e ora ci stiamo infilando in una tuta di latex per andare a litigare con Bat man sui tetti -o altro. Non so qual è esattamente la storia del mio debole per il cardamomo ma lei ce l’ha in apertura ed è qualcosa di veramente inebriante. Legni, resine ambrate ed un ambra grigia diabolicsmente animalesca finiscono il lavoro e puntano dritte verso il ko dell’avversario. E vogliamo parlare delle scaglie dorate all’interno del flacone? the decadence.
(colpo) fatale:
Initio
Avete presente quando assaggiate qualcosa e dite subito, di cuore: oh mio dio. Eccolo, il mio oh mio dio! il primo di tanti, tra l’altro (e molti di questi, per Initio)
Questo profumo è stratificato al contrario: parte con un’onda di cuoio vellutato, a seguire ambra come miele, un muschio selvatico che spaventa ma affascina e poi eccola: una dirty vaniglia (come tutte quelle del brand, spoiler) volgare perché sa di poterlo essere, e quindi ipnotizzante. C’era una frase famosa che vorrei remixare in quanto l’originale mi sembra invecchiata male, classista e misogina, quindi dirò: questa vaniglia è una contessa che fa la puttana O una puttana che fa la contessa.
Perché entrambi i concetti sono azzeccati e mi piacciono molto. Bonjour!
Bonus: una delle vaniglie più vaniglie che io abbia mai annusato costa 30 euro per un bottiglione da 250 ML : Eau de Missions di Le Couvernt des Mimes. Ne ho già parlato qui ma ribadisco: una nuvola di vaniglia pulita e leggera, perfetto anche per fare layering e rendere tutto più dolce.
Comments (3)
3 risposte a “Plain Vanilla.”
Il post che aspettavo più di tutti,decisamente🧁E come previsto ne sono derivate nuove esigenze da sommare ai già rodati Vanille Banane e Vanille di St.Barth🍪
:)) ahaha (ehehe) ne ho già altri otto in canna ma devo un po’ dilatarli…<3
Ciao Maria! Questa mattina mi è “successa” una cosa e chiedo il tuo aiuto da vanilla addicted! Ho assaggiato una marmellata alla fragola, lampone e vaniglia e ho subito sentito un sentore familiare che inizialmente non riuscivo ad identificare..dopo qualche minuto mi è venuto in mente che mi ricordava il tè nero alla vaniglia Twinings che bevevo diversi anni fa. Inutile dire che adesso sono ossessionata 😅 c’è qualche profumo della lista che potrebbe avvicinarsi?