Finding the One

L’idea di fare una lista “sul matrimonio”, come mi è stato chiesto tante volte, mi sembrava inaffrontabile. Forse non sembra ma a modo mio sono perfezionista e come tutti i perfezionisti non faccio le cose bene, le rimando. Era troppo vasto, plurale come concetto, e non volevo finire ad appoggiarmi a dei cliché (semplificarmi la vita, io? Mai).
In più, ho un rapporto particolare con l’idea del matrimonio. I miei non sono sposati e non ho mai avuto quel mito, nessuna foto da guardare sospirando. Mia nonna però faceva tra le cose anche abiti da sposa e quella parte si che mi piaceva, passavo i pomeriggi in atelier. Ma non ho mai immaginato scenari romantici ad occhi aperti da bambina…solo vestiti. Anche crescendo ed innamorandomi non sono mai stata attratta dal lato tradizionale della cosa, l’anello “giusto” (brividi), l’ambaradam, e se mai lo farò sarà per fare una bella festa, celebrare l’amore. Perché amo andare ai matrimoni, invece. Amo la preparazione della sposa, amo vedere tutti i miei amici vestiti carini, le polaroid e le usa e getta, amo i nomi dei tavoli personalizzati, qualsiasi scherzo cheesy, il primo ballo degli sposi, la torta, persino le chiese in quel momento (essendo stata per ora solo a matrimoni cristiani o atei). E’ l’unica occasione in cui ballo davvero sfrenata perché, da brava maniaca del controllo, mi sembra di poterlo fare solo se c’è qualcuno che amo da celebrare (ballare e cantare squarciagola tutti sudati a “I gotta feeling” dei Black Eyed Peas? Giustificabile solo ad un matrimonio, diciamolo )
Se c’è un occasione per cui vale la pena di scegliere un profumo preciso che abbia la funzione di imbottigliare tutti i ricordi è proprio questa. Potrete poi rimetterlo agli appuntamenti, gli anniversari, o in occasioni inaspettate o quando il/la partner è via e vi manca. Ho deciso quindi che questo genere di lista andrà a capitoli, e questo è il volume primo: Matrimoni spring/summer come me li immagino io. Bucolici. Perché? Perché era quello che mi ispirava ora, perché non volevo fare preferenze e allora mi sono fatta influenzare da quello a cui mi piacerebbe andare in questo periodo. Ma ci sarà anche il matrimonio urbano minimale, quello a Las Vegas, quello sfarzoso, quello tropicale insomma le combinazioni sono infinite. Buon matrimonio a tutt*!
tranne a quelli che decidono di farlo ad agosto -scherzo. Scherzo?
Chanel
Ah, diamine. Ora mi piacerebbe aver ascoltato più attentamente le sarte quando parlavano di tutti i tipi di tagli, scolli e cuciture. Ad ogni modo se Gardenia fosse un abito da sposa sarebbe di un bianco puro, romantico ma minimale, in un tessuto luminoso ma strutturato come il gazar di seta con le spalle scoperte, le clavicole in vista e nessun pizzo nei raggio di chilometri. E’ pura luce e puro garbo immacolato, e seppur guardando la piramide volendo si potrebbero dire tante cose, per me quella che si sente in tutta la sua bellezza e fioritura è una gardenia, una meravigliosa, elegantissima gardenia bianca. Per me forse il Chanel più regale e sereno, meraviglioso anche nel suo formato oleoso extrait, ideale per un’occasione così speciale. Così nobile che vi verrà voglia di salutare gli invitati come la regina Elisabetta (quella vecchia della -scusate, non sono fan ma rendeva l’idea -meglio Margherita).
Penhaligon’s
sono bilancia con venere nella prima casa quindi, già di default, quando trovo un profumo perfetto per una lista uno dei check che faccio è anche quello del flacone. Deve essere in tema. Soprattutto per un’evento importante come il matrimonio, non c’è spazio per flaconi brutti (piuttosto fatevelo travasare in una boccetta vintage). A volte va meh, a volte con un po’ di immaginazione ce la faccio centrare perché mi impunto e a volte…è così perfetto che sento i violini. E’ tutto adorabile, in questo profumo, boccetta compresa. Questa è una sposa giovane, spensierata, buffa in quel modo che fa innamorare, di quelle che hanno una bellissima risata a cascata (vi invidio molto). Inizia fresco, leggermente agrumato grazie ad una bellissima arancia rossa zuccherina in testa e poi al neroli che si mescola a fiori e frutta (soprattutto pesca), squillante, per finire in un abbraccio leggermente riscaldato di patchouli ma come dopo un ballo, elegante sulla pelle. E’ un abito romantico stretto in vita, sono maniche a palloncino e uccellini che cantano. Ho forse descritto Raperonzolo?
Mizensir
Mizensir è il marchio che Alberto Morillas, una delle icone profumate dei nostri tempi (CkOne, Omnia, Pleasures,Acqua di Gio, Flower,Daisy…ne riconoscete un paio?), ha creato con la figlia. Lui se ne sta lì a casa sua nella riviera francese, esce in giardino, si fa ispirare dai fiori dal cielo e dai racconti sconnessi dei nipotini, annusa i suoi cani (sì, è una cosa che lo ispira molto), tutti jack russel, entra in casa si mangia un croissant e crea composizioni profumate come musica. In completo Gucci, per cui ora compone. Che vita poetica. Luca Turin, di cui ho già parlato qui e con la cui figura ho un rapporto odio/amore (ma alla fine amore, diciamocelo), ha detto una cosa bellissima che trovo particolarmente valida per For You Love: fissarsi sulle note di un profumo è come descrivere un pezzo di musica classica elencando gli strumenti usati. In questo caso c’è il lampone sì, assolutamente, assieme ad un muschio ballerino seconda pelle, ma ci sono anche due note molecolari di proprietà dei produttori del marchio, Firmenich (succede ogni tanto, ci torneremo perché è un discorso interessante) , exaltone in apertura e chacalox nel cuore. Poco poetiche come note? Forse, ma combinate al muschio, il lampone ed il patchuoli della base son quello che fanno la magia. Questa è una sposa sexy, magnetica e moderna, con del satin drappeggiato che le accarezza le forme. Ha qualcosa di Baccarat Rouge si dice e lo capisco: ma è più Rouge che Baccarat*. Trasparente come il cristallo da cui prende il nome sicuro, ma le luci qui sono più soffuse che mirrorball.
*questo è un edit a posteri. Lo sapevate che il vero nome di Baccarat Rouge 540 è Rouge 540 e basta? Io no. Il mio pensiero va al povero Kurkdjian che, alla quarantacinquesima intervista in un mese, parlando di Baccarat ha sospirato e ha iniziato a limitarsi ad annuire. Grazie Danilo, mi hai salvato da anni di imbarazzanti storpiamenti.
M. Micallef
Pensavate davvero che mi sarei trattenuta dall’infilare non dico un gourmand ma almeno un demi-gourmandino qui dentro? Ah, ecco. Ovviamente (se scrivessi come parlo questo ovviamente avrebbe tante “e” in mezzo, ovviameeeente), ho pensato anche al profumo che vorrei indossare io. Non so se e quando mi sposerò, magari nel frattempo esce qualcosa di incredibile o magari chissà, sarà una creazione in cui avrò potuto mettere mano io (a girl can dream) ma se succedesse ora probabilmente sceglierei lui. Mi piace l’idea del profumo da matrimonio visto come una sorta di elevazione della propria essenza quotidiana e capirete che è un po’ difficile come sunto da fare quando hai in collezione più di cento profumi -e li usi praticamente tutti. Ma riassumendomi forse un profumo che mi rappresenta molto è Hanae Mori (ne ho parlato “solo” qui ma è uno staple personale ), un demi gourmand garbato e cremoso perfetto tutto l’anno e Ylang in Gold ne è la perfetta evoluzione. Micallef è tra i pochissimi marchi di nicchia con dei propri campi a Grasse, con una cura della materia prima da far commuovere. Nell’articolo descrivevo l’ ylang ylang di Hanae Mori come una nuvola di fiori gialli di crema, “pura estasi femminile*” ed ecco, immaginate quella cosa lì, stratificata: qui la vaniglia c’è davvero, oltre poi al cocco, la pesca in testa ed il sandalo alla base (tutte le mie note preferite, praticamente). Una ragazza in una review tempo fa lo descrisse come “la versione in profumo dell’ora dorata su un’isola” e beh, è esattamente così.
P.S So che qualcuno pensando al profumo che mi rappresenta forse si sarebbe aspettato Vanille Banane, ma ve la immaginate una versione evoluta di lui? Vogliamo forse accoppare sindaci e preti? ecco.
d’Orsay
“Un intervallo di tempo che sembra durare un’eternità”, è come raccontano il momento in cui il duca d’Orsay incontra lo sguardo della sua amata, L.B (?) per la prima volta, prima di buttarsi a capofitto (addirittura loro nominano le lenzuola, che naughty boy questo conte) Amic* cool che vogliono un po’ di romance discreta per il grande giorno, I’ve got you. Volevo inserire da qualche parte un profumo con all’interno dei fiori d’arancio ma non volevo essere troppo citofononata, cercavo qualcosa di romantico ma minimale. Certo, la tentazione di inserire meraviglie come Sintra di Memo (praticamente una pastiera) o Jo Malone (parlando di citofonate) era tanta ma credo di aver già offerto qualcosa per le mie gourmand girlie* e fiorite, e lui era troppo stiloso per non farlo. D’Orsay è un marchio che funziona molto in Giappone e Korea, dove i profumi con grossi sillage non fan proprio parte della cultura, proprio per il suo stile intimo e poetico. Questo appunto è un fiorito atipico: Bergamotto ma anche iris, Fiori d’arancio e neroli ed una base sussurrata di cashmeran. Tutti i loro profumi che ho annusato giocano con la pelle come piume, accarezzandola, e fan parte di quelli che descrivo come “profumi dal bacio sul collo”. Se volete che il profumo del vostro matrimonio rimanga una cosa tra voi e la persona che amate, lui è perfetto.
Maison Francis Kurkdjian
E’ buffo. Questo è un profumo che amo e di cui parlo (dal vivo o sui social) così spesso che ero sicura di averne già parlato anche qui, eppure ho cercato in su e giù sul sito e non ne ho trovato traccia. Questo è il “take” sulla vaniglia di Kurkdjian, il cui marchio di fabbrica è un passo elegantemente felpato (fatta eccezione ovviamente per sappiamo cosa). Quando lo annuso l’immagine che mi si presenta davanti agli occhi è pura polverina dorata in controluce, di quella un po’ magica dei film, con sotto un tintinnio delicato di campanelli. Soffice chiffon come la torta ed il tessuto, piacevole ma non troppo dolce, elegante e gentile esattamente come il nome, in punta di piedi.Se, alzando gli occhi verso il vostro amore, volete intorno a voi uno sbrilluccichio magico ed idealizzato di amabilità, se volete un’aurea di dolcezza aggraziata, insomma se volete brillare ma fate le timide e non volete essere troppo in your face lui è il degno alleato che cercate.
Dusita
Secondo me qualcuno fino ad qui potrebbe essersi detto: ok, odi i cliché non vuoi andare per luoghi comuni e poi tutti i profumi so far sono sognanti, immacolati e romantici? Sì, ve l’ho detto, la prima lista l’ho voluta fare seguendo il mio immaginario e scrivendo mi son resa conto che il mio immaginario è quello di una bambina che ha visto troppi film con Drew Barrymore (scherzo, non sono mai troppi) e onestamente je ne regrette rien. Siamo solo agli inizi! Ma ora beccatevi questa mina. Non che non sia sognante, immacolato e romantico, anzi. E’ un’overdose di tutte queste cose, è puro eccesso d’amore, colombe che tubano, baci alla francese e scie di petali (bianchi) da seguire, e come tutto il troppo…stroppa. Per fortuna e squisitamente. Tuberosa e gelsomino così maturi e naturali da diventare animalici, fiori bollenti e sexy. E’ una sposa un po’ ubriaca a piedi nudi sull’erba e capelli sciolti, flute di champagne in una mano e sigaretta in un’altra. E’ il tipo di profumo che vedrei su Jemima Kirke al suo matrimonio: non sarà mai convenzionale ma ha quel che di così magnetico da chiudere la bocca a qualsiasi commento bigotto. E farsi emulare.
Comments (1)
Una risposta a “Finding the One”
Par amour pour elle di Lucien Ferrero, a mio parere è un’altro profumo da matrimonio 🌸🌸🌸